Sannio Acque, il sindaco di Baselice “Non esporrò il comune e i cittadini a rischi finanziari e speculativi”

Lucio Ferella contesta duramente Pompilio Forgione, coordinatore del consiglio di distretto sannita dell’Ente Idrico Campano

La Corte dei Conti ha espresso per la seconda volta parere negativo sugli atti relativi alla adesione dei comuni sanniti alla costituenda società pubblico-privata Sannio Acque che dovrebbe gestire i servizi idrici di tutta la provincia di Benevento.

Il coordinatore del distretto sannita dell’Ente Idrico Campano, a mezzo stampa ha minimizzato la decisione della Corte dei Conti annunciando che l’iter per la costituzione del nuovo gestore idrico prosegue comunque.

Alle dichiarazioni di Forgione replica Lucio Ferella, sindaco del Comune di Baselice che ha già prodotto ricorso al TAR contro la decisione dell’EIC di costituire Sannio Acque srl.

La reazione del coordinatore del Distretto idrico sannita sull’affare Sannio Acque, risulta assolutamente stucchevole. Si meraviglia, si stupisce, legge solo a pag. 9 delle 35 pagine della Corte dei Conti e nel dire tanto non dice nulla.

Io come Sindaco continuerò a difendere gli interessi dei cittadini, della volontà referendaria e il futuro di un bene prezioso come l’Acqua.

La poltrona assegnata dal capobastone fa acqua da tutte le parti, è già diventata una ciambella di salvataggio, meglio che a breve si trovi un isolotto dove passare l’esilio.

I fatti raccontano un’altra verità rispetto al finto procedere spedito dell’affare Sannio Acque.
Intanto dei quasi 40 Comuni che avevano deliberato nei rispettivi consigli comunali, dopo la prima bocciatura della Corte dei Conti, in seconda istanza solo circa 19 hanno riproposto l’adesione a Sannio Acque.

Tutti gli atti dei Comuni fanno riferimento al Deliberato 69/2022 dell’EIC che vorrei ricordare è stata impugnata con ricorso dinanzi al TAR per chiare ed evidenti illegittimità sulla scelta della tipologia di società a partire dalla violazione del disposto dell’art.149 bis del TUA, violazione dell’art. 34 co. 20 D. L. 179/2012, dell’art.5 D.Lgs.n.175/2016, del co. 2 dell’art.5 del D.lgs. N.175/2016 e dell’art. 3 L.N. 241/90.

Ma il 28 dicembre 2023 la Corte dei Conti boccia sonoramente e per la seconda volta le rassicurazioni di Forgione, ed essendo 19 deliberati fotocopia il parere negativo espresso per l’atto consiliare del Comune di Paduli può essere già esteso a tutti i comuni. E di fatto il parere negativo della Corte dei Conti congela la costituzione della parte pubblica dell’affare Sannio Acque.

Innanzitutto la Corte dei Conti ha ribadito, dall’analisi della normativa statale e regionale, che non si ricava un espresso obbligo di costituzione o di acquisizione di quote societarie. Con buona pace di Forgione i Comuni possono tranquillamente evitare di deliberare in merito, perché non c’è nessun obbligo di far parte della società e come vedremo più avanti partecipare esporrebbe i propri cittadini solo a inutili rischi finanziari.

Tra le tante eccezioni sollevate dalla Corte dei Conti vorrei soffermarmi su alcune di queste e commentarle.

Sullo Statuto la Corte dei Conti anche questa volta ha tanto da dire. Tutto scritto dopo la pag. 9 tanto cara al coordinatore Forgione.

Io voglio soffermarmi solo su alcune (poche) cose:

  • la precisazione che destano dubbi i commi dell’art. 3 dello Statuto in merito all’oggetto esclusivo della società e che l’art. 16 non è in linea con la finalizzazione della costituzione della società Sannio Acque s.r.l. alla esclusiva gestione del Sistema Idrico Integrato;
  • l’eccezione sollevata sull’art. 7 e sul contenuto dell’art. 17, con riferimento anche all’art. 13, per un consistente rischio finanziario per il socio pubblico (i cittadini) che si vedrebbe esposto al ripiano delle perdite ed obbligato a coprirle, e che nello stesso tempo assicura al socio privato (una grossa società interessata a fare profitto sull’Acqua) che al termine della concessione, e indipendentemente dall’andamento della società, il recupero del capitale versato.

Quindi non è affatto chiaro cosa vogliano fare di questa società, facendo pensare sempre di più ad un affare per pochi più che al bene dei cittadini e alla tutela di un bene prezioso come l’Acqua. Questo è avvalorato dalla fretta, dalle pressioni, dalle false dichiarazioni in merito a commissariamenti, multe, dai tentativi di sminuire me e gli altri colleghi Sindaci e consiglieri che fin dall’inizio ci opponiamo a questo modo di fare.

Inoltre la Corte dei Conti sulla convenienza economica e sulla sostenibilità finanziaria sottolinea la necessità di ulteriori approfondimenti analitici per dare conto della compatibilità degli investimenti finanziari iniziali e dei successivi trasferimenti tenendo anche conto dei profili di onerosità indiritta eventualmente scaturenti dall’acquisizione della qualifica di socio.

Perché raccontare che i Comuni dovranno solo partecipare con 2€ a cittadino senza nessun ulteriore aggravio, neppure a titolo di anticipazione finanziaria, ma poi prevedere nello Statuto l’obbligo da parte dei Comuni di ripianare tutti i debiti e illegittimamente riconoscere al socio privato la possibilità di vedersi restituito quota capitale ed eventuali riserve versate anche se per gravi inadempienze escluso dall’Assemblea?  

Ma come ribadito dalla Corte dei Conti non c’è l’obbligo da parte dei Comuni di far parte dell’affare Sannio Acque, quindi come sarà possibile raggiungere la quota di capitale pubblico (55%) di 544.036€ previsto nel Piano Economico Finanziario approvato dal Consiglio del Distretto Sannita?

Fino a prima della bocciatura definitiva della Corte dei Conti erano solo 19 i Comuni sanniti a voler aderire, e la popolazione dell’intera provincia è intorno ai 261 mila abitanti.

Ormai è chiaro che l’affare Sannio acque ‘fa acqua’ da tutte le parti, come è chiaro che non ci sarà la partecipazione dei comuni del Sannio, forse ad esclusione di quello di Solopaca e Benevento, perché io Sindaco di Baselice non esporrò mai i miei cittadini al risanamento delle perdite che la società accumulerà solo per favorire la speculazione e per gli utili economici del socio privato.

E sono sicuro che anche gli altri colleghi Sindaci, davanti all’ennesima bocciatura della Corte dei Conti, non se la sentiranno più di essere presi in giro”.

Lucio Ferella, sindaco di Baselice



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