L’ex Ministro della Giustizia Mastella ha presentato il suo nuovo partitino nazionale come aveva annunciato dopo le elezioni europee e regionali che lo hanno visto trionfare anche in provincia di Caserta. Però non vuole commentare le recenti vicende giudiziarie che coinvolgono affari di ditte casertane nel Sannio. Sarebbe utile un intervento dell’assessora Antonella Tartaglia Polcini
Comunicato stampa del 4 dicembre 2021
Clemente Mastella ha presentato oggi a Roma il suo ennesimo partitino, “Noi di Centro” che pensa di essere “decisivo” per la solita filosofia del viandante che esalta la politica come arte del trasformismo, cioè spostarsi da destra a sinistra solo per acquisire posti di potere senza alcuna coerenza ideologica o programmatica.
L’idea di fare un suo nuovo partito nazionale, resuscitando l’Udeur (che in realtà non è morto perché Mastella, unico iscritto, ogni anno approva il bilancio) oppure con altro nome, era stata annunciata poco dopo le elezioni europee del 2019. Allora l’ex Ministro della Giustizia aveva appoggiato la lista di Forza Italia nella quale era candidata Maria Grazia Chiusolo, detta Molly, allora capogruppo di maggioranza al Comune di Benevento, che raccolse in tutta la Campania 17.000 preferenze.
Quel risultato fu considerato molto positivo da Mastella che pretese dal centro-destra la candidatura come presidente della Regione Campania perché la sua influenza politica andava ben oltre Benevento. Infatti, in quella campagna elettorale per il parlamento europeo Molly Chiusolo aveva racconto 7.358 preferenze nel Sannio, 1.761 in provincia di Salerno, 1.760 in Irpinia, 2.345 in provincia di Caserta e 4.072 nella provincia di Napoli.
Il sindaco di Benevento voleva la investitura di Forza Italia, la Lega e Fratelli di Italia contro Vincenzo De Luca, che definì avversario da abbattere, ma poi a quelle elezioni regionali ha schierato la lista “Noi Campani”, a sostegno proprio del presidente uscente dell’odiato PD, ed ha ottenuto 102 mila voti con la elezione di due consiglieri, uno beneventano e l’altro casertano.
Anche la conferma del successo elettorale alle regionali in provincia di Caserta (31.000 voti a “Noi Campani”) che già aveva sostenuto la senatrice Lonardo-Mastella nel 2018 e poi Molly Chiusolo alle europee del 2019, ha convinto l’ex Ministro a tentare di aggregare un po’ di suoi amici vecchi e nuovi, nel nuovo partito “Noi di Centro”. (In verità era stato annunciato come “Meglio noi” ma poi qualcuno gli avrà consigliato di togliere il “meglio”).
Ma i successi elettorali di Mastella nella vicina provincia di Caserta e gli interessi delle ditte di Terra di Lavoro per affari a Benevento e nel Sannio sono da tempo oggetto di discussioni che egli tenta accuratamente, ma inutilmente, di evitare.
Tra febbraio e luglio 2020 è intervenuto più volte per difendere con decisione il progetto della società Lumode di Gricignano di Aversa alla quale aveva concesso la possibilità di realizzare un grande intervento edificatorio sull’ex Campo la Salle ma poi, dopo la bocciatura dell’ANAC, il sindaco di Benevento ha evitato l’argomento “casertani”.
Infatti, ad ottobre 2020 sono stati sequestrati beni per 4 milioni di euro a Nicola Ferraro, casertano, ex consigliere regionale dell’Udeur, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa ma Mastella non ha battuto ciglia. Neppure ha mai voluto commentare le dichiarazioni di alcuni pentiti i quali hanno più volte riferito ai magistrati della Direzione Investigativa Antimafia che il riferimento politico del clan Zagaria in provincia di Caserta fosse proprio l’Udeur.
Le recenti misure restrittive per gli appalti della Provincia di Benevento fanno riferimento anche agli incarichi assegnati a ditte riconducibili a Raffaele Pezzella, un imprenditore di Casal di Principe già coinvolto in provvedimenti giudiziari ed interdittive antimafia, ma anche in questo caso Mastella glissa. Si limita ad esprimere solidarietà al presidente Di Maria, sottoposto agli arresti domiciliari, ma non parla del caso Pezzella e l’intreccio di appalti assegnati dalle Province di Caserta e Benevento.
Il loquace leader dell’Udeur, di “Noi Campani” e di “Noi di Centro” non ha commentato neppure le dichiarazioni di Giuseppe Diana, imprenditore casertano arrestato il mese scorso dalla Direzione Investigativa Antimafia di Firenze per riciclaggio, a proposito di 450 voti che la sua famiglia avrebbe dato a Molly Chiusolo in alcuni paesi casertani, alle ultime elezioni europee, e di appalti ricevuti a Benevento.
La Chiusolo si è limitata ad annunciare le solite querele perché sostiene di non essere indagata, senza spiegare come fa a saperlo, ma non smentisce di aver avuto rapporti con Giuseppe Diana e di averlo ringraziato personalmente per il sostegno elettorale.
Non commentano neppure i dirigenti di “Noi Campani”, i consiglieri di maggioranza e il vice sindaco, Francesco De Pierro, delegato per la Trasparenza e l’Anticorruzione.
Eppure si tratta di questioni molto serie sulle quali nessuno può pensare di far cadere il silenzio. Sarebbe interessante almeno il commento dell’assessora Antonella Tartaglia Polcini, delegata alla Cultura e docente universitaria che si è occupata, tra l’altro, dei seminari su “Mafie di ieri e di oggi” e di lotta alla corruzione.
Gabriele Corona,
movimento “Altra Benevento è possibile”
C è poco da commentare. Spero che la professoressa possa dare una svolta e fermare il viandante. Sono sicuro che la professoressa si renderà conto dello strano ambiente in cui è stata coinvolta.