Statuto illegale del nuovo gestore dell’acqua, Speciale LABTV

Gli amministatori del Sannio non possono votare l’adesione alla società Sannio Acque che non consente il “controllo pubblico”

“STATUTO MISTERIOSO- Questione acqua, crescono le polemiche” Speciale LAB TV- Doppio Taglio del 27 gennaio. Enzo Colarusso intevista Gabriele Corona di “Altra Benevento è possibile”

Sintesi:

Ancora polemiche per la nomina del nuovo gestore unico del Servizio Idrico integrato (fornitura di acqua e depurazione) in tutto il Sannio, che subentrerà a Gesesa (23 comuni) , Alto Calore (33 comuni) e vari comuni che gestiscono direttamente).

•             Prima le polemiche e le proteste dei movimenti civici per la decisione del Consiglio di distretto Sannita dell’Ente Idrico Campano che ritiene necessaria una società dei comuni con la partecipazione anche di un privato; 

•             poi gli annunciati ricorsi al TAR di alcuni sindaci,

•             quindi la lettera del Presidente della Regione ai sindaci per invitarli e diffidarli a convocare i consigli comunali per il 20 gennaio per deliberare l’adesione alla società pubblico-privata, Sannio Acque (ma finora pochi comuni, meno di 20, hanno adempiuto, il consiglio di Benevento è convocato per il 31 gennaio)

•             infine la polemica tra il sindaco di Bucciano, senatore Domenico Matera e il coordinatore del distretto sannita EIC, Pompilio Forgione sulle regole previste dallo statuto soprattutto a proposito del Presidente del consiglio di Amministrazione che dovrebbe essere nominato dal sindaco di Benevento;

Il Decreto Legge 115 del 2022 ha stabilito che anche l’Ente Idrico Campano, come quelli di tutte le Regioni Italiane, avrebbe dovuto affidare entro l’8 novembre 2022 il Servizio Idrico integrato ad un Gestore Unico per tutta la provincia di Benevento, cioè società interamente pubbliche, composte dai comuni e altre società pubbliche; oppure interamente private, oppure miste, cioè con soci pubblici e privati. 

L’Ente Idrico Campano non è riuscito ad affidare il servizio; l’8 novembre ha approvato la delibera n. 69 con la quale ha accettato la proposta di società mista Pubblico-Privata formulata il 25 ottobre 2022 dal Consiglio di Distretto Sannita con la delibera n. 1 .

Decisione contestata perché non motivata: mancavano il Piano d’Ambito, il Piano Economico Finanziario e la Relazione espressamente prevista per legge per spiegare le ragioni del coinvolgimento di un privato.

L’EIC con la delibera 69: “chiede al Coordinatore del Distretto di favorire l’immediata costituzione di una società tra i Comuni del Distretto, che possa fungere da socio pubblico di maggioranza del nuovo gestore e da soggetto attuatore della gara a doppio oggetto utile all’affidamento del servizio ed all’individuazione del socio privato”.

ATTENZIONE, l’EIC delibera: SOCIETA’ pubblica tra sindaci che poi avrebbe costituito altra società di gestione con un socio privato per evitare polverizzazione delle quote pubbliche.

Scaduto il termine concesso all’EIC è subentrato dal 9 novembre il Presidente della Regione Campania  che il 4 gennaio ha invitato e diffidato i sindaci a deliberare per la costituzione della società entro il 20 gennaio.

De Luca scrive “provvedere, per quanto di rispettiva competenza, alle determinazioni in ordine al modello di gestione secondo quanto deliberato dai competenti Consiglio di distretto e Comitato esecutivo di EIC, ad assumere i consequenziali provvedimenti relativi alla costituzione della società cui affidare il Servizio Idrico Integrato, e a farli pervenire all’Amministrazione regionale, entro e non oltre il termine del 20 gennaio”.

De Luca non chiarisce quali sarebbero gli ATTI CONSEGUENTI. Sindaci in confusione

Ci ha pensato il coordinatore del Distretto Sannita, Pompilio Forgione, a dare indicazioni con la lettera ai sindaci del 16 gennaio.

Scrive: “Per arrivare a tale fase (Gestore Unico) occorre, con ogni possibile urgenza, provvedere a costituire la società tra i comuni del distretto..”.

Quindi è ancora prevista la Società tra i Comuni ma subito dopo scompare.

Infatti Forgione aggiunge “E’ stata redatta la bozza di statuto della costituenda società mista e uno schema di delibera che ogni comune potrà adottare per l’adesione alla costituenda società mista”

 Ma Forgione non indica CHI e con quale ATTO ha approvato le due BOZZE

E comunque Forgione non ha alcun titolo a dare indicazioni di questo tipo.

Le funzioni EIC per la nomina del Gestore unico sono commissariate. Il Consiglio di Distretto adotta il Piano d’Ambito e basta.

Lo Statuto proposto da Forgione prevede:

•             Consiglio di Amministrazione di 5 membri anziché 3

•             Presidente del CdA nominato dal sindaco di Benevento e  Amministratore Delegato nominato dal socio di minoranza (esempio Acea in Gesesa attuale). Art 23

•             Maggioranze con socio privato indispensabile.

La società mista Pubblico-Privata con tale statuto non si può definire società a “controllo pubblico stingente” come prevede la legge e come richiamato dall’EIC  nella delibera 69/2022.

NON BASTA la maggioranza delle quote pubbliche.

Diverse Sentenze (es TAR LAZIO 5118/2018 depositata il 2019) circolari ANAC e pareri (interessante Delibera Corte Conti Umbria) chiariscono che gli statuti delle società miste Pubblico-Private non devono prevedere norme che attribuiscono al socio privato poteri eccessivi e non consentono l’effettivo “Controllo Pubblico”

La costituenda società Sannio Acque, con lo statuto proposto da Forgione, non è società a Controllo Pubblico Stingente. Casomai è una società a Controllo Privato.

Non c’è il pericolo di Commissariamento dei Comuni che non deliberano perchè l’adesione alla Sannio Acque NON è obbligatoria.

La Delibera Corte dei Conti Umbra chiarisce che gli amministratori locali che approvano tali regole statutarie possono creare “danni alla pubblica amministrazione” 



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