Chi è il drago da uccidere a San Giorgio del Sannio?

Si vota l’8 e il 9 giugno anche per il Comune commissariato a seguito di dimissioni per una indagine giudiziaria sulla ditta che raccoglie i rifiuti, colpita dieci giorni fa da interdittiva Antimafia

Post del 4 giugno

Tra i cittadini chiamati al voto in questo fine settimana per il rinnovo di sindaci e consiglieri comunali, ci sono anche quelli di San Giorgio del Sannio, frastornati da una stranissima campagna elettorale.

Il Comune dal 17 ottobre 2023 è amministrato da un Commissario Prefettizio dopo la decisione del vice sindaco, Maurizio Bocchino e dell’assessora all’Ambiente, Giovanna Annese, di firmare insieme ad altri 6 consiglieri di opposizione le dimissioni per porre fine alla amministrazione guidata dal sindaco Angelo Ciampi, coinvolto in una indagine della DDA di Napoli.

Al centro dell’attenzione dei magistrati antimafia vi è da tempo, innanzitutto, Nicola Ferraro, ex consigliere regionale dell’UDEUR di Clemente Mastella, già condannato in via irrevocabile per delitto associativo mafioso come imprenditore colluso con i casalesi, e le ditte a lui riconducibili dei settori rifiuti e sanificazioni.    

Angelo Ciampi è attualmente solo indagato, la sua posizione appare certamente “minore” nella complessa indagine e riguarda essenzialmente i rapporti con l’amministratore della ditta Czeta che raccoglie i rifiuti anche a San Giorgio del Sannio, attenzionata dall’antimafia.

Finora non sono emersi elementi per considerare illecito l’appalto affidato dalla giunta Ciampi ad aprile 2023 ad una ditta che poi ha delegato la Czeta, finora confermato anche dal Commissario Prefettizio.

Ma il 18 maggio scorso la Prefettura di Vicenza, dove ha sede legale la Czeta spa, ha emesso una Interdittiva Antimafia che impedisce a quella società di effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti su tutto il territorio nazionale, proprio per i rapporti con Ferraro e i clan casertani, oggetto di indagini della DDA napoletana di ottobre 2023, ancora attuale.

Il TAR veneto ha “sospeso” la efficacia della interdittiva fino alla udienza del 10 luglio e in caso di sentenza di conferma del provvedimento prefettizio, anche il Comune di San Giorgio del Sannio dovrà assumere decisioni conseguenti.

Lo dovrà fare l’amministrazione che sarà eletta dai sangiorgesi a fine di questa settimana nella quale non ci sarà l’ex sindaco Ciampi che non si è candidato.

Sono in campo, invece, molti suoi ex alleati o oppositori con aggregazioni sorprendenti, ma solo in apparenza.

Giuseppe Ricci, ex consigliere di opposizione a Ciampi (eletto nel 2021 con una lista sostenuta da Mario Pepe) adesso è candidato sindaco per “San Giorgio rinasce” sostenuta soprattutto da Clemente Mastella. Con lui sono candidati altri due ex consiglieri di opposizione ma anche Giovanna Annese, l’ex assessore all’Ambiente dell’ultima Giunta Comunale che giura di non aver mai avuto rapporti con la CZETA.

Maurizio Bocchino, l’ex vice sindaco che di fatto ha messo fine alla Amministrazione Ciampi, è candidato sindaco della lista “San Giorgio protagonista” senza appoggio di partiti. Con lui c’è anche l’ex consigliere di opposizione Giancarlo Bruno, iscritto al PD.

Giovanna Petrillo, ex assessore alle Finanze, che non ha mai sfiduciato Ciampi, è candidata sindaco della lista “San Giorgio Futura” sostenuta dal PD che però ha iscritti e dirigenti candidati anche con la lista di Ricci.

Non c’era nell’ultimo consiglio comunale, Franco Cuomo, che è candidato sindaco della lista “San Giorgio domani”, una civica orientata soprattutto a destra.

Questo rimescolamento di carte certamente non aiuta gli elettori ad orientarsi e non bastano i programmi di molti bravi candidati e le loro dichiarazioni pro legalità per superare lo shock per l’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia.

In una cittadina da tempo a forte rischio di infiltrazioni camorristiche e riciclaggio di denaro sporco, bisogna potenziare gli anticorpi contro il malaffare.

Le Forze dell’Ordine non sono sufficienti, servono Trasparenza effettiva e controllo dei cittadini sulla pubblica amministrazione e un Osservatorio contro la Corruzione da organizzare prossimamente.

Ma intanto, per combattere la sfiducia dei cittadini e il rischio astensione, occorre dimostrare che è davvero finito il tempo delle clientele e dei politicanti che occupano posti di potere per gestire risorse pubbliche a proprio vantaggio.

Adesso, nei pochi giorni che rimangono in campagna elettorale, tutti i candidati devono dichiarare, formalmente e ufficialmente, che non aspirano ad essere eletti per sistemare affari propri e di famiglia.

E’ un invito rivolto a tutti, a cominciare da due candidati della lista di Giuseppe Ricci: Orsola Lombardi e Giacomo Zampetti.

La prima, Lombardi, è legata da rapporti di parentela con una famiglia interessata da tempo ad una pratica edilizia per costruire circa 120 appartamenti, già sospesa dal Comune e oggetto di contenzioso sul quale la prossima amministrazione dovrà decidere; il secondo, Zampetti, è stato fino a pochi giorni fa amministratore di una società di riscossione dei tributi, in causa con il Comune per un presunto risarcimento danni.

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”

(continua)



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