Il Tammaro quasi in secca, la Provincia non garantisce il “deflusso minimo vitale” dalla diga di Campolattaro

Siamo già in emergenza ambientale, morti i pesci a rischio tutto l’ecosistema fluviale

Comunicato stampa del 13 giugno 2022

Dopo l’allarme per la moria di pesci nel fiume Tammaro, la Provincia ha chiesto alle autorità competenti di accertare se c’è stato sversamento di sostanze tossiche nel fiume.

La stessa Provincia, però, dovrebbe dar conto della mancanza d’acqua nel fiume, quasi in secca, perché dalla diga di Campolattaro fuoriesce solo un rivolo, vedi foto sopra, sicuramente insufficiente come “deflusso minino” necessario per legge a garantire la vita del Tammaro.  

A tal proposito è anche utile ricordare che la diga era stata pensata proprio per regolare meglio la portata del fiume: contenere l’acqua nei periodi piovosi per evitare le alluvioni e restituirla nei periodi di siccità per garantire la vita dell’ecosistema. 

L’invaso è quasi colmo (foto 2) per tentare il collaudo che la Provincia voleva fare nel 2018 finora impossibile per vari problemi tecnici.

Invaso di Campolattaro

L’annuncio dei finanziamenti ministeriali e regionali, che stanno già facendo litigare politici, costruttori e rappresentanti di varie categorie, rende urgente il collaudo ma questo non può giustificare il riempimento forzato della diga lasciando il fiume in secca.

Lo stato disastroso del Tammaro si nota lungo tutto il suo corso verso Benevento.

Nei boschi a nord di Fragneto L’Abate il fiume è quasi in secca (foto 3 e 4), nonostante qualche piccolo affluente che ha portato l’acqua della pioggia dei giorni scorsi da Circello e Castelpagano.

Fiume quasi in secca a valle della diga

 

Piccolo affluente da Circello

In località Calise, sotto San Giorgio La Molara, il Tammaro mostra ancora evidenti segni di sofferenza (foto 5) nonostante l’acqua dal Fortore attraverso i torrenti Tammarecchia e Tammarichio.

Tammaro a Calise

A Ponte Valentino di Benevento, il Tammaro alla confluenza con il Calore è diventato un fiumiciattolo (foto 6 e 7), sebbene abbia ricevuto acqua da altri affluenti tra Paduli e Pietrelcina.

Ponte Valentino Benevento
Fiumiciattolo alla confluenza con il Calore

Siamo già in emergenza come dimostra la moria dei pesci, indipendentemente da presunti sversamenti tossici, e quindi le autorità competenti devono accertare chi ha ordinato la drastica riduzione del deflusso minimo vitale dalla diga di Campolattaro al Tammaro.

 Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”



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