Benevento in crisi, i creditori aspettano da cinque anni € 60 milioni. Il giallo delle 67 determine in un solo giorno per pagare gli avvocati

Dissesto non chiuso, 1.800 cittadini non possono ancora incassare, invece altri 250 creditori sono stati già pagati anche senza autorizzazione dell’OSL.

Comunicato stampa del 15 settembre 2022

Le ispettrici del Ministero alle Finanze con la relazione consegnata il 9 agosto e pubblicata da Altra Benevento, hanno censurato la gestione finanziaria del Comune di Benevento dopo la dichiarazione di dissesto.

Dalla lettura del documento e dall’esame dei bilanci degli ultimi anni cominciano ad emergere fatti molto gravi:

la TARI (Tassa Rifiuti) imposta ai cittadini dal 2017 è illegittima perché molto più alta di quella necessaria per coprire il costo del servizio;

le assunzioni del 2018 sono state giustificate con equilibri di bilancio “fittizi”;

molti creditori sono stati pagati integralmente dal Comune per fatture 2015-2016, quindi ante dissesto, mentre altri 1.800 aspettano la conclusione degli accertamenti dell’OSL (Organo Straordinario di Liquidazione) per incassare, forse, il 50% del dovuto.

Le ispettrici ministeriali hanno anche accertato che il Comune ha commesso vari errori nella gestione dei conti ed ha trasmesso in ritardo gli atti all’ OSL, come denunciato dal presidente Ricciardi costretto a dimettersi dopo una dura polemica con il sindaco Mastella.

Finora, dopo cinque anni dalla nomina, l’Organo di Liquidazione ha riconosciuto debiti per 33 milioni di euro verso fornitori, dipendenti dell’Ente, ditte varie ma ci sono ancora molte richieste in istruttoria per un totale di altri 27 milioni di euro.  

Ci vorranno ancora molti mesi per completare il lavoro e poi i creditori riceveranno la proposta di pagamento per una parte del debito.

La situazione è quindi molto grave, anche per la crisi economica che incombe, ma il sindaco Mastella, troppo impegnato tra inaugurazioni e campagna elettorale, non parla ai creditori che aspettano da cinque anni di essere pagati e neppure commenta le censure degli ispettori ministeriali.

Il suo assessore alla Finanze, Maria Carmela Serluca, in carica dal 2016, minimizza la gravità della situazione, si appassiona a presunte differenze interpretative sulla necessità di tenere separata la contabilità dopo la dichiarazione di dissesto di gennaio 2017 ma non spiega perché una parte dei creditori è stata pagata.

Interessante a tal proposito la lettera prot. 51495 del 4 giugno 2019 firmata dal dirigente del Settore Finanze e dal dirigente del Settore Avvocatura che pubblichiamo perché contiene anche l’elenco dei pagamenti fatti dal Comune di Benevento nel 2017 e 2018 a creditori ante dissesto.

Nell’elenco oltre i pagamenti per i servizi di assistenza, ci sono circa 250 liquidazioni a favore di costruttori, tecnici, proprietari di terreni espropriati, fornitori di servizi, operatori culturali per spese coperte, in gran parte, da finanziamenti a specifica destinazione.

Le ispettrici ministeriali nella loro relazione comunicano di aver esaminato questi pagamenti a campione riscontrando che per una parte consistente non era stata chiesta l’autorizzazione all’OSL.

L‘ispezione ministeriale è chiusa e quindi adesso tocca ai consiglieri comunali verificare la legittimità di quei 250 pagamenti con accesso urgente agli atti e apposite commissioni di inchiesta.

I consiglieri potranno anche chiarire, finalmente, il “giallo” delle 67 determine del Settore Avvocatura firmate in un solo giorno, il 3 agosto 2017, per pagare numerose fatture di avvocati emesse negli anni 2015-2016, quindi prima della dichiarazione di dissesto.

Erano state autorizzate dall’OSL e i debiti sono stati pagati al 100% degli importi ?

Le 67 determine, regolarmente registrate, sono state poi bloccate e quindi i pagamenti non sono stati effettuati?

Anche quegli avvocati hanno chiesto il riconoscimento del debito all’OSL  ed aspetteranno l’offerta di liquidazione della fattura al 50% ?

Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile



2 commenti su “Benevento in crisi, i creditori aspettano da cinque anni € 60 milioni. Il giallo delle 67 determine in un solo giorno per pagare gli avvocati”

  1. Il dissesto è come il fallimento di un’azienda,dovrebbe sicuramente essere assicurata la “par condicio creditorum” per non danneggiare la pletora di creditori.Se questo non è stato fatto è sicuramente un grave vulnus per la procedura ed un reato,bisognerebbe accertarlo e se si è verificato denunciare alle autorità.L’opposizione può verificare tutti i documenti.

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