Mastella annuncia querele invece di spiegare perchè ha usato l’auto del Comune per fare l’opinionista a Roma

Adesso la magistratura potrà indagare sulle spese pagate dai contribuenti per la sua vancanza romana. Raccontasse bene degli incontri con Zamparini e il contributo di 50.000 euro

Comunicato stampa del 1° febbraio 2022

Clemente Mastella ha annunciato di avermi querelato perché gli ho chiesto di pagare di tasca la sua trasferta a Roma per una settimana.

Ha fatto l’opinionista politico e pur di apparire sulle testate nazionali si è fatto trattare anche da guitto di provincia, ha procurato danni di immagine alla città ma adesso deve pagare, quantomeno, le spese per l’uso dell’auto del Comune di Benevento e la trasferta degli autisti.

La sua querela è utile perché consentirà alla magistratura di accertare chi e come ha ordinato l’uso dell’auto pubblica per attività non istituzionali, quante ore al giorno hanno dovuto lavorare gli autisti che lo hanno accompagnato a tarda sera negli studi televisivi, quanto è costata complessivamente quella trasferta alle casse comunali.

Ricordo benissimo e confermo, di aver dichiarato, più volte anche a mezzo stampa, che Maurizio Zamparini il 14 settembre del 2006 si era recato alla villa dei Mastella a Ceppaloni e di aver incontrato la signora Sandra Lonardo alla quale aveva chiesto di intervenire perché il sindaco dell’epoca, Fausto Pepe, non gli voleva far aprire l’ipermercato in via dei Longobardi per varie irregolarità ed abusi edili.

Fu proprio Zamparini, nel 2011, a ricordare nel corso di una conferenza stampa questo episodio precisando che la signora Sandra lo rassicurò e in quella occasione gli chiese un contributo per i bambini bisognosi.

Zamparini confermò di aver versato 50.000 (cinquantamila) euro alla associazione Iside Nova, amministrata dalla famiglia Mastella, che gestiva la manifestazione “Quattro Notti e più..” ma i magistrati che lo hanno assolto dalla accusa di corruzione non trovarono correlazione tra l’apertura dell’ipermercato e il corposo contributo.

La citazione del primo cittadino, seppure sbagliata e particolarmente confusa, mi consente di ricordare che il Pubblico Ministero che lo aveva indagato, Antonio Clemente, fu trasferito perché Mastella lo denunciò per il presunto tentativo di costringerlo a ritirare una querela ad un suo familiare.

Il magistrato Antonio Clemente è stato indagato e prosciolto con formula piena perché i fatti riferiti da Mastella, con il coinvolgimento di un suo amico casertano, risultarono completamente falsi. Ma intanto quel Pubblico Ministero dovette rinunciare ad occuparsi del processo all’ex Ministro della Giustizia.
Mastella negli ultimi dieci anni ha annunciato varie querele a mio carico ma nessuna ha avuto esito e quindi non può pensare di tapparmi la bocca con simili annunci.

Piuttosto, benché stressato e preoccupato, si decida a dar conto dell’uso dei soldi pubblici.

Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile



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