Le Autorità di Controllo misurano ma tengono segreti gli atti e si rimbalzano le responsabilità, i cittadini pensano di risolvere senza “metterci la faccia”
Comunicato stampa del 7 settembre 2024
Da qualche giorno, finita Città Spettacolo, la puzza a Ponte Valentino e zona alta della città è tornata insopportabile costringendo addirittura qualche famiglia a lasciate di notte l’abitazione.
Alcuni cittadini hanno chiamato i Vigili Urbani incaricati delle indagini, qualcuno ha scritto alla Procura della Repubblica, altri hanno telefonato agli amici politici per farsi prendere in giro con le solite baggianate.
- Assessori e consiglieri assicurano che stanno facendo il possibile;
- il sindaco, Clemente Mastella, si limita a dire che ha passato le notizie alle “autorità competenti” e non può fare più niente;
- i consiglieri comunali della Commissione Ambiente tra poco si riuniranno per pochi minuti e incasseranno altri 43 euro a testa per ripetere che ci sono accertamenti;
- il presidente del Consorzio ASI, Domenico Vessichelli, sindaco di Paduli, dice che hanno misurato la puzza ma non può rendere noti i risultati dei rilievi e delle consulenze, e però non dice neppure da dove sono arrivare le autobotti e cosa hanno scaricato nel depuratore consortile il 13-14 agosto;
- l’Arpac riceve le segnalazioni e fa analisi ma non rende noti i risultati perché ci sono indagini in corso;
- i Vigili Urbani continuano ad acquisire informazioni ma non individuano l’origine della puzza;
- la Procura della Repubblica ha ricevuto diversi esposti, indaga da un anno ma ancora non comunica che cosa ha scoperto.
Solo in questa città, al tempo di Mastella sindaco, una puzza “misteriosa” affligge da oltre un anno i cittadini e i lavoratori della zona ma le autorità competenti non riescono neppure a capire da dove arriva. Quindi, dobbiamo pensare che a Ponte Valentino, soprattutto di notte, può succedere di tutto, anche sversamenti inquinanti, tanto nessuno controlla o è in grado di capire?
Per un intero anno, Altra Benevento ha pubblicato i documenti sulle attività di alcune aziende che trattano rifiuti liquidi; ha documentato le emissioni da camini non autorizzati; ha segnalato la puzza proveniente dal depuratore consortile e dal fiume; ha denunciato pubblicamente la presenza in zona di autobotti sospette ed ha chiesto di sapere come mai le autorità di controllo non avevano effettuato i controlli previsti dalle Autorizzazioni regionali.
Speriamo che la Procura della Repubblica concluda almeno in parte le indagini avviate e renda noti i risultati.
Nei prossimi giorni pubblicheremo i risultati “segreti” degli esami fatti dal Consorzio ASI e spiegheremo chi sono e da dove arrivano i “signori della zona industriale”.
Ci auguriamo, però, che i cittadini costretti a sopportare la puzza e il rimbalzo di responsabilità delle autorità competenti, la smettano di pensare di risolvere il problema senza “metterci la faccia” e si decidano ad organizzarsi in Comitato di lotta, magari con la partecipazione degli industriali del settore alimentare della zona che in altre occasioni e per altre problematiche si sono fatti sentire e adesso tacciono, incomprensibilmente.
Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”