I privati realizzano ville e negozi in cambio di strade pubbliche che il Comune rischia di non acquisire

Il progetto coinvolge anche il padre di un consigliere comunale, il dirigente all’Urbanistica deve controllare la convenzione

Comunicato stampa del 9 novembre 2023

L’amministrazione Mastella appena insediata, a giugno 2016, entrò subito “a gamba tesa” nel settore Urbanistica: trasferimenti punitivi (poi annullati dal giudice del lavoro); l’assessore sostituito dopo un mese; l’incarico di dirigente al tecnico interno, Luigi Basile, che ha curato tutti gli atti del contestatissimo Piano Periferie; poi l’esilio del dirigente di ruolo Maurizio Perlingieri e la nomina dirigenziale a tempo determinato per Antonio Iadicicco.

Da qualche anno però l’attenzione si è concentrata su PICS, Opere Pubbliche e Piano Periferie, tutti diretti da Iadicicco e quindi l’Urbanistica è quasi sparita dalla scena.

Negli ultimi tre anni si sono avvicendati tre assessori ma il settore ha fatto poche cose: una variante PUC costata € 108.000, ma naufragata; gli atti per il Campo da Golf impantanato tra VAS e una impossibile variante urbanistica; qualche Piano Urbanistico Attuativo, come quello in zona Pacevecchia tra via Cifaldi e prolungamento via Aldo Moro, confuso e modificato senza idoneo procedimento amministrativo.

Il PUA è stato approvato con la delibera di Giunta n.144 del 15.09.2020 ad oggetto: “Comparto Edificatorio TU50C2 – Sub Comparto1, L.R.16/2004 e relativo Regolamento n.5/2011, richiedenti Sig.ri Nobile Mattei Nicola – Martignetti Nunzio – De Masi Gaetano”

Sull’area di intervento estesa 29.800 metri quadrati i richiedenti prevedono la costruzione di 14 ville, due edifici per civili abitazioni e locali commerciali e poi strade, parcheggi e verde.

Dopo tre anni non è stata ancora firmata la Convenzione Urbanistica che disciplina la cessione gratuita al Comune delle urbanizzazioni (strade, servizi e verde) e di un terreno (superficie compensativa) di 13.400 metri quadrati sul quale costruire in seguito impianti sportivi e una scuola per il quartiere. 

Il primo schema di convenzione, approvato con la delibera 144/2020, non indicava chiaramente quali urbanizzazioni, in particolare le strade, i privati dovrebbero costruire e cedere al Comune.

L’atto prevedeva, inoltre, la cessione della superficie compensativa entro novanta giorni dalla ultimazione di tutti i lavori, ma l’art. 34 della LR 16/2004 dispone che “Nel caso di attuazione di un comparto da parte di soggetti privati devono essere preventivamente ceduti a titolo gratuito al comune, o ad altri soggetti pubblici, gli immobili necessari per la realizzazione nel comparto di infrastrutture …. così come localizzate dal comune attraverso il Puc, i Pua e gli atti di programmazione degli interventi”.

Quindi la cessione delle aree deve essere preventiva e non deve avvenire entro novanta giorni dall’ultimazione dei lavori.

E di certo non si può considerare come garanzia della cessione dell’area, la parte della convenzione che prevede “L’agibilità dell’edificio sarà richiesta al termine dei lavori, successivamente alla cessione in forma gratuita delle proprietà dell’area costituente la Superficie Compensativa a favore del Comune” perché subito dopo si legge: “Laddove tale adempimento (cessione al Comune della superficie compensativa) dovesse ritardare, per motivi imputabili al Comune, oltre i termini stabiliti nei commi precedenti, l’agibilità potrà ugualmente essere richiesta e rilasciata se ne ricorrono le altre condizioni”.

E’ noto, infatti, che a Benevento in molti casi (cooperative edilizie e parchi privati) molte urbanizzazioni (parcheggi, strade, impianti e aree verdi) non sono state cedute dai privati ed acquisite al patrimonio comunale per il mancato collaudo da parte dell’ufficio tecnico magari per mancanza di idonei documenti.

Questo “tira e molla” dei documenti si è protratto per anni senza risolvere il problema e pertanto il privato ha realizzato gli edifici ma le opere di urbanizzazioni non sono state realizzate oppure non sono state collaudate e cedute al comune.   

Lo schema di convenzione per il PUA Nobile-Martignetti-De Masi è stato modificato con la delibera di giunta n. 29 del 1/3/2022 ma solo per indicare quali aree attrezzate a verde e quali parcheggi devono essere ceduti al Comune, a scomputo di oneri, senza chiarisce quali strade, con relativi servizi (fogne, impianti vari) devono essere acquisite alla proprietà comunale e quali rimarranno “private ad uso pubblico”.

Il progetto indica la realizzazione delle strade in gran parte sui terreni che poi il privato dovrà cedere al Comune, ma nel computo metrico non si prevede la realizzazione di tutta la rete viaria, che peraltro è necessaria per collegare le strade provinciali- via Cifaldi e via Medina.

Lo schema di convenzione è stato modificato ancora il 16 giugno 2023 dalla Giunta Comunale con la delibera n. 134 che non chiarisce nulla per le strade da cedere e prevede solo di sostituire la convenzione unica con due distinte ed autonome convenzioni: lo Stralcio 1 per Martignetti-De Masi; lo stralcio 2 per Nobile.

Ma in tal modo aumentano i rischi per il Comune di non avere le urbanizzazioni indispensabili,  soprattutto le strade di collegamento tra la viabilità provinciale e quella comunale previste dal PUC e di non acquisire l’intera “superficie compensativa” necessaria per costruire la scuola.

Infatti, se uno dei proprietari non dovesse realizzare l’intervento edilizio e quindi cedere le urbanizzazioni a suo carico, il Comune si ritroverebbe con tratti di strade non collegati, quindi inutili, e con superfici compensative insufficienti per fornire servizi al quartiere.

E’ evidente che la sostituzione di una convenzione con due convenzioni, considerata anche la loro rilevanza, non può essere effettuata dalla Giunta con una semplice delibera di “ritorno”; è necessaria una formale variante del PUA che prevede l’adozione, le osservazioni e poi l’approvazione.

Il dirigente attuale del settore Urbanistica, l’avvocato Vincenzo Catalano, che sta per essere sostituito con chi dovrà curare il nuovo Piano Urbanistico Comunale in attesa della “stabilizzazione” di dirigenti a contratto, può sicuramente rivedere l’intero incartamento ereditato da Iadicicco, proporre la variante al PUA e una convenzione chiara per stabilire impegni inoppugnabili ed idonei a garantire l’interesse pubblico e l’interesse dei privati, tra i quali vi è anche il padre di Alfredo Martignetti, consigliere comunale e presidente della Commissione Consiliare Urbanistica.

Il consigliere non ha partecipato alla adozione degli atti menzionati e neppure si prevede che debba farlo, ma è bene che l’accertamento di Catalano sia immediato ed estremamente trasparente per evitare dubbi ed equivoci sulla imparzialità dei pubblici funzionari.

Segnaliamo il caso anche ai consiglieri di opposizione per eventuali, opportuni, approfondimenti.

Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile



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