Esalazioni inquinanti da Ponte Valentino, Comune, ARPAC, ASL e Consorzio ASI fanno finta di non sapere

Il sindaco Mastella dimentica di essere anche Autorità Sanitaria e si limita a fare il passacarte della Regione. L’opposizione aspetta il consiglio comunale che si farà quando non servirà. Tace anche il pastificio Rummo che in altre occasioni aveva protestato vivacemente

Comunicato stampa del 7 novembre 2023

Il sindaco Mastella ha inviato alla stampa la lettera con la quale la Regione Campania comunica che i trenta giorni concessi all’impianto di trattamento dei rifiuti liquidi, SANAV, al burrificio BO Industries e alla società che ha in gestione il depuratore della zona industriale, non sono stati sufficienti per adeguare gli impianti in modo da non emettere cattivi odori.

L’Arpac e il Consorzio ASI continuano a fare esami ma non rendono noti i risultati e nessuno spiega che cosa hanno respirato per sei mesi gli abitanti di mezza città ammorbati da odori nauseabondi.

Tutti sanno che le emissioni da molti anni provengono soprattutto dalla SANAV che nel 2009 fu autorizzata dalla Regione Campania ad effettuare il trattamento fisico-chimico di Rifiuti liquidi tra i quali “Rifiuti dall’industria lattiero-casearia; Rifiuti liquidi con adesivi e sigillanti; Fanghi acquosi da pulizia caldaie; Lavaggi da trattamenti superficiali metalli; Sospensioni acquose di vernici; Soluzioni acquose di lavaggio da sgrassatura; Rifiuti liquidi da pulizia serbatoi anche da navi, Percolato da discarica, Fanghi da trattamento acque reflue urbane, Fanghi da Risanamento falde, Fanghi da fosse settiche, Rifiuti pulizia fognature”.

Nella autorizzazione regionale erano indicate le sostanze inquinamenti che l’impianto avrebbe prodotto: Benzene, Acido Solforico, Ammoniaca, Etilmercaptano, Butilammina, Tretacloroetilene, Diclorometano, Tricloroetilene, Tretraclorometano, Butirraldeide, MIBK Cumene, Monoclorobezene, Diclorobenzene.

ARPAC, ASL, Consorzio ASI e Comune hanno effettuato controlli costanti per accertare la presenza oltre la soglia di tali pericolosi inquinati?  

Dopo diverse autorizzazioni integrative la SANAV può trattare anche: Fanghi e rifiuti di perforazione contenenti Barite; feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate); Liquido di concia contenente cromo; Rifiuti contenenti sostanze pericolose tra i quali: Fanghi prodotti da pitture e vernici; Fanghi o rifiuti solidi contenenti solventi alogenati e dal 7/11/2022 la Regione Campania ha concesso l’autorizzazione anche ad essiccare i fanghi con un grosso forno e relativo camino.

Il 21 giugno del 2023 parte di quello stabilimento è andato a fuoco, le emissioni nauseabonde sono aumentate, ARPAC e Consorzio ASI hanno fatto alcuni esami (contraddittori tra loro) accertando la presenza di Biossido di Azoto, Acido Solfidrico e Toluene oltre soglia, ma la SANAV ha continuato ad operare ed ha sponsorizzato la festa dell’Ambiente organizzata dal Comune di Benevento (nella foto il comunicato su AdnKronos) .

E’ stata pure premiata da Confindustria come “esempio virtuoso” per il rispetto dell’ambiente.

Il 21 agosto un altro incendio si è sviluppato nella SANAV che ha danneggiato pure il camino E1 ed il sistema di abbattitore delle emissioni maleodoranti che, infatti, sono aumentate moltissimo.

Nonostante ciò la Regione ha concesso l’autorizzazione “emergenziale” e quell’impianto ha continuato a trattare i rifiuti liquidi, compresi quelli delle concerie, trasportati con grosse autobotti da varie località del sud Italia.  

A settembre l’ARPAC ha reso noto i risultati parziali dei suoi esami ma solo su emissioni odorigene dal piccolo camino E2. Nella relazione del 26 settembre non vi è alcun riferimento a controlli sulle emissioni inquinati del camino grande, quello del forno per essiccare i fanghi.

Il 28 settembre la Regione ha diffidato SANAV, BO Industries ad adeguare gli impianti entro 30 giorni e lo stesso ha fatto per il depuratore Consortile ma non sono noti i risultati degli accertamenti per l’inquinamento del fiume e delle falde.

I trenta giorni sono scaduti ma il mistero delle esalazioni puzzolenti non è stato svelato e il sindaco Mastella si limita a diffondere relazioni senza alcun commento, dimenticando di essere anche Autorità Sanitaria che deve tutelare la salute dei cittadini e pretendere il rispetto delle norme di tutela ambientale.

Pare non siano affari suoi neppure i misteriosi incendi allo stabilimento che tratta rifiuti liquidi pericolosi.

Intanto i consiglieri di opposizione che non sono riusciti a capirci niente nonostante la partecipazione alle commissioni consiliari, si limitano ad attendere da oltre un mese la convocazione di un consiglio comunale sull’argomento che sarà fatto quando le emissioni saranno meno avvertite per le condizioni atmosferiche invernali.        

  Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile



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