Il Permesso per abbattere e ricostruire è illegittimo. L’edificio poteva essere acquistato dalla ASL
Comunicato stampa del 12 gennaio 2023
Questa mattina su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento è stata sequestrata l’area dell’ex Palazzo INPS in via Calandra, abbattuto nel 2020 a seguito di un Permesso di costruire rilasciato dal Comune di Benevento che prevede la costruzione su quel suolo di due grossi edifici per residenze, uffici e attività commerciali.
I magistrati, anche a seguito di apposite consulenze, ritengono che “l’intervento di sostituzione edilizia mediante demolizione e ricostruzione del complesso immobiliare dismesso sarebbe eseguito, in virtù del permesso di costruire ritenuto illegittimo” perché rilasciato ai sensi del “piano casa” non applicabile in questo caso e in violazione degli strumenti urbanistici.
La Procura della Repubblica ha comunicato che sono indagati gli amministratori e il Procuratore speciale della società.
Altra Benevento dal 2019 ha più volte denunciato pubblicamente le stranezze di questa operazione immobiliare e il 6 gennaio 2020 inviò un formale atto di diffida al sindaco del Comune di Benevento, Clemente Mastella e al dirigente del Settore Urbanistica, Antonio Iadicicco, per chiedere che non fosse rilasciato il permesso di costruire perché la richiesta di abbattimento e ricostruzione dell’edificio avanzata dalla soc. Carbet srl di Pietradefusi presentava vari motivi di illegittimità (in parte diversi da quelli indicati nel comunicato emesso oggi dalla Procura della repubblica di Benevento).
Altra Benevento segnalò anche lo strano comportamento della ASL che aveva improvvisamente rinunciato ad acquistare quell’edificio che poteva servire per trasferire le attività svolte in locali in fitto (via Mascellaro, la Farmacia e il CIM di rione Ferrovia).
L’Azienda Sanitaria Locale ha preferito continuare a pagare 560 mila euro di fitti e il dirigente del settore Urbanistica Iadicicco, nonostante la formale diffida di Altra Benevento, il 30 gennaio 2020 rilasciò il Permesso di Costruire.
Invieremo alla Procura della Repubblica la richiesta di estensione della indagine in corso ai fatti suindicati.
Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile”
Certo che il tribunale di Benevento si conferma un porto delle nebbie….potevano aspettare qualche altro anno per muoversi….la causa del torpore a Benevento non è che forse sia voluta dalle Istituzioni???
Svegliatevi bellezze il tempo è scaduto
Tre anni per cominciare un indagine…..ma a pensare male si fa peccato….cit. Il Divo Giulio…..il tribunale porto delle nebbie di Benevento non si smentisce mai che fate puntate direttamente alla prescrizione ? Il torpore della città è voluto e nasce dalla mancanza di fiducia verso le Istituzioni….si è persa ogni speranza….
Spero che questo ennesimo illecito della pubblica amministrazione che ha distrutto un bene pubblico , con danno per l’erario , non rimanga impunito .